Il modello di business di BNZ e la normativa sul solare fotovoltaico in Italia
Francesc Filiberto, Head Solar Development and Interim Managing Director BNZ
Glennmont Partners di Nuveen, leader europeo nella gestione di fondi per l’energia pulita, lo scorso settembre ha lanciato BNZ, un nuovo Independent Power Producer (IPP) con l’obiettivo di sviluppare, costruire e gestire progetti di energia solare fotovoltaica nel Sud Europa. Attualmente, BNZ ha una pipeline di oltre 1,5 GW di investimenti europei nel solare in fase di sviluppo tra Italia, Portogallo e Spagna entro il 2024, 350 MW dei quali sono in fase avanzata sotto la direzione di Glennmont, con due progetti in Italia centrale che sono già stati completamente autorizzati.
L’energia pulita è nel DNA di BNZ e il nostro approccio è quello di stabilire partnership con organizzazioni e comunità locali, lavorando nel rispetto delle normative dei diversi paesi in cui operiamo per fornire energia pulita che possiamo definire “elettricità di prossimità”, a beneficio non solo degli utenti ma anche del territorio attraverso una decarbonizzazione della generazione di energia. Uno dei nostri obiettivi è quello di avere un impatto positivo sulle comunità locali, ad esempio non innescando un cambio di destinazione d’uso dei terreni togliendoli all’agricoltura locale, ma implementando pratiche agrivoltaiche secondo un modello di produzione di energia solare fotovoltaica che si integra con le pratiche e tradizioni agricole locali.
Glennmont opera sul mercato italiano dal 2010 e questo ci permette di guardare al mercato di questo paese con una prospettiva a lungo termine e di confrontarlo con altri mercati. Un elemento chiave di differenziazione del mercato italiano dell’energia “verde” è che il processo di connessione alla rete è più trasparente e meglio regolato rispetto ad altri paesi vicini. Si tratta di un mercato in evoluzione caratterizzato da un’alta penetrazione di asset di energia pulita e vede la presenza di molti processi che vengono implementati anche da altri attori.
Regolamentazione del mercato
Il quadro normativo italiano ha molti lati positivi, uno di questi è l’iter autorizzativo unico, ma anche le conferenze di servizio, che permettono a tutti gli enti competenti di commentare e dare indicazioni su progetti specifici con modalità molto ben strutturate. Anche la procedura di autorizzazione del TSO è un fatto positivo rispetto ad altri paesi dell’Europa meridionale. Dove vediamo aree di miglioramento è nella regolamentazione delle connessioni e nella complessità del sistema legale italiano, che può causare ritardi nell’implementazione dei processi a causa dei ricorsi che spesso vengono fatti. Tuttavia, il nuovo governo ha avviato un processo di semplificazione, che ci aspettiamo produca risultati in un paio d’anni. Inoltre, a livello locale, alcune regioni sono più veloci di altre a cogliere le opportunità, perché anche il grado di accettazione degli impianti di energia rinnovabile nelle diverse regioni e comuni è diverso.
Un significativo fattore di differenziazione del mercato italiano rispetto ad altri del Sud Europa risiede nel fatto che l’opinione dei singoli comuni è incorporata nel processo di autorizzazione unica e rappresenta una delle opinioni in materia; questo non accade ad esempio in Portogallo, dove un sindaco ha il potere di autorizzare o negare un progetto. Il contesto italiano consente le condizioni per creare comunità energetiche locali che abbracciano più amministrazioni locali di un territorio e questo ci permette di contribuire prima alle economie locali, a patto di poter negoziare le autorizzazioni e realizzare i progetti con più agilità.
L’obiettivo di BNZ è quello di creare efficienza nel sistema elettrico, buone e stabili connessioni di rete e una stabilità della rete che puntiamo a raggiungere rispettando le regole del codice della rete nazionale. Stiamo partendo da un ottimo punto e stiamo creando proattivamente delle sinergie con tutti i partner di progetto e di regolamentazione; in futuro ci saranno molti nuovi progetti con diversi attori sul mercato e siamo certi che il modo più efficiente per implementarli sia di collaborare per ottimizzare queste iniziative.
Normalmente, quando BNZ implementa un progetto, ci impegniamo a coordinare le attività ad esso collegate, questo implica collaborare alle connessioni alla rete, selezionare le squadre che realizzeranno le sottostazioni elettriche, identificare i territori su cui stabilire le connessioni, etc. Nel fare questo cerchiamo di ottimizzare l’impianto di produzione solare fotovoltaico principale, rendendo così le sottostazioni più efficienti. BNZ crea accordi con diversi soggetti affinché le sottostazioni siano collegate il più possibile sul territorio nazionale e vediamo in questo modo di lavorare la direzione futura dello sviluppo del solare fotovoltaico in Italia.
In termini di efficienza, si parla spesso di trovare un compromesso tra la maggiore efficienza di un grande impianto di produzione con la semplicità di creare un maggior numero di impianti più piccoli. Un modo per affrontare la questione è trovare un sistema di collegamenti tra gli impianti che permetta di mantenere l’efficienza senza dover investire in grandi impianti, che incidono notevolmente sul territorio.
In Italia la normativa sta diventando sempre più sofisticata in questo senso; nello sviluppo di una strategia a lungo termine, l’impatto del progetto è fondamentale, e le regioni e le amministrazioni locali sono ormai istruite su come sviluppare un sistema elettrico distribuito in grado di promuovere diversi progetti più piccoli e superare i vincoli normativi legati a un grande impianto.
Progetti attraenti
Una volta conclusa la fase di sviluppo, l’impianto deve essere attivo e funzionante e ci sono diverse opzioni da considerare per renderlo interessante. In BNZ crediamo che l’attuale mercato dei Power Purchase Agreement (PPA) sia in rapida evoluzione. Se pensiamo a mercati avanzati come Germania, Regno Unito e Spagna, l’Italia si sta avvicinando a questi livelli e il mercato sta diventando più sofisticato; un’opzione da considerare può quindi essere quella di impianti di generazione fotovoltaica ibridi, associati a soluzioni di stoccaggio. Nella nostra esperienza sul mercato italiano, i produttori che hanno in atto progetti che prevedono lo stoccaggio possono rafforzare la loro posizione nella negoziazione dei contratti PPA. Nel mercato di oggi, un contratto che include servizi multipli o la possibilità di intervenire sul mercato è, dal punto di vista del produttore, l’ideale.
Per quanto riguarda BNZ, il nostro obiettivo di partenza è quello di iniziare a costruire impianti fotovoltaici integrati con lo stoccaggio a batteria, e combinati con l’energia eolica in una fase successiva. Un vantaggio dell’energia solare è che la finestra di tempo in cui l’impianto genera energia è ben nota, prevedibile e ampliabile con l’aiuto dello stoccaggio. Un impianto solare non produce energia al di fuori delle ore di luce, mentre la risorsa dell’energia eolica può essere disponibile 24 ore al giorno a seconda del luogo. Questo si traduce in una condivisione complementare dell’integrazione di rete tra solare ed eolico su base giornaliera e stagionale. Questa integrazione non ha ancora avuto luogo in Italia, ma ora è certamente un buon momento per iniziare a considerarla.
Molti progetti sono attualmente in fase di sviluppo e in questo momento vediamo un collo di bottiglia nel processo normativo. Tuttavia, ci sono progetti che saranno interconnessi nei prossimi 5 anni. Dobbiamo anche prendere in considerazione la strategia dell’UE sul cambiamento climatico e il pacchetto legislativo “Fit to 55”, che richiede un’agenda europea sulla decarbonizzazione riducendo le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. In questo momento, il 75% delle emissioni totali di gas serra nell’UE proviene dal settore energetico, generando solo il 19,7% (nel 2019) dell’energia totale da fonti rinnovabili. Celebriamo l’ultimo obiettivo aggiornato del 40% entro il 2030, 8 punti in più rispetto al primo obiettivo. In questo scenario, il ruolo di aziende come BNZ è fondamentale: le gare di capacità sono molteplici e saranno fondamentali per capire quale strada prenderà l’Italia nel suo cammino di transizione ecologica.
Se un sistema ha capacità di accumulo, l’offerta di energia può essere regolata allineandosi meglio alla domanda. Accumulando è quindi possibile sfruttare meglio l’energia prodotta consegnandola senza sprechi quando è più richiesta. Per questo motivo, crediamo che le autorità non debbano concentrarsi solo sulle gare di capacità, ma anche sostenere gli attori del settore impiantistico per dare loro la possibilità di implementare nuove tecnologie di stoccaggio.
In definitiva, stiamo vivendo un importante momento di trasformazione del mercato italiano dell’elettricità che offre significative opportunità a quegli operatori che sono disposti a investire in tecnologie innovative e a collaborare con istituzioni, enti locali e partner di mercato per realizzare progetti in grado di creare efficienza nella produzione di energia pulita a beneficio del mercato, degli utenti e delle comunità in cui si opera. L’obiettivo di decarbonizzare la nostra economia e la nostra produzione di energia è il catalizzatore di questa drammatica trasformazione del mix elettrico, qualcosa che dà grande importanza alle energie rinnovabili e offre una grande opportunità ai produttori.